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Mediatori, acrobati, traghettatori di parole, pontieri, interpreti in senso musicale... sono solo alcune delle immagini usate per definire i traduttori letterari. Questo volume, che prosegue le riflessioni di un convegno tenutosi nel dicembre 2019 al Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Macerata, nasce dall'interesse crescente per queste figure, a lungo nascoste nell'ombra. Mentre l'automatizzazione della traduzione è in corso e, secondo alcuni, programmi sempre più sofisticati saranno in grado di sostituire i traduttori 'biologici' già tra una decina di anni, ci è sembrato giusto raccogliere l'invito di Antoine Berman e andare alla «scoperta del traduttore». Figura silenziosa e invisibile per eccellenza, il traduttore appare oggi sempre più protagonista: da un lato, come teorico che si esprime sulla prassi traduttiva, rinegoziando il suo ruolo all'interno dello spazio letterario e del mondo editoriale; dall'altro, come personaggio finzionale, rappresentato in molte di quelle narrazioni che Antonio Lavieri definisce 'racconto di traduzione'. In questa duplice accezione, la presenza del traduttore nel testo invita non solo a riformulare il suo ruolo di agente nel campo letterario, ma anche a ripensare miti, teorie e metafore della traduzione. Con un'intervista a Wu Ming 2.